lunedì 18 giugno 2007

Intervista a Shaymis

Qualche parola per introdurre te stesso.
La mia occupazione nella vita riguarda le arti del benessere, del massaggio, dello yoga e della danza. Sono convinto che una vita serena debba comprendere allegria e danza, ed io li trovo nel Raqs Sharqi.

Ti ricordi quando il Raqs Sharqui ha bussato alla porta della tua vita?
Sono cresciuto ad Amman, ed era abitudine riunirsi con la famiglia ogni venerdì sera a guardare film egiziani, ho finito per assimilare la musica e i sentimenti dei grandi compositori egiziani. Non sono un musicista, quindi interpreto semplicemente la musica con il mio corpo.

Quanto tempo sei rimasto ad Amman? Hai mai avuto a che fare con il dabke?
Sono cresciuto ad Amman, e sono partito per gli Stati Uniti all'età di 19 anni. Non ero felice, e avevo molte difficoltà a rapportarmi con quella società.
Ho imparato il dabke negli Stati Uniti, è stato la mia prima introduzione alla danza. Non era solito farlo a casa ad Amman, sono l'unico membro della mia famiglia al quale piace tanto ballare. Per ora preferisco ballare assoli di danza orientale, e non pratico più il dabke.

Queale musica ti ispira di più? C'è un interprete di danza al quale ti ispiri particolarmente?
Mi ispira di più la musica classica egiziana del ventesimo secolo, quel tipo di musica che entra in me gentilmente, e mi muove dall'interno all'esterno. In questo momento mi piace guardare danzare Tito dal Cairo, e la danzatrice israeliana Orit.

Ci dici il nome del tuo pezzo preferito?
Scegliendo fra pezzi vecchi e nuovi si può trovare molta buona musica. Un buon esempio è "Hobak fiya haraam" brano di Hosam Ramzi. E' il tipo di musica che mi emoziona , e mi permette anche di fare qualche passo di danza yoga all'inizio, nella parte dei taqsim.

Quanto tempo dedichi alla danza in una settimana? E come è distribuito?
Dipende dai miei impegni, ballo al mattino quando non ho altri appuntamenti o persone attorno. Prendo lezioni di danza moderna, ed è l'unico modo sicuro che mi permette di continuare a ballare, altrimenti ballerei solamente due settimane prima di un esibizione, oppure dopo un lungo corso di yoga a casa.

Insegni? Oppure hai mai insegnato?
Non ho mai insegnato danza, insegnavo yoga. Ora non insegno niente.

Come reagiscono solitamente le persone quando vengono a conoscenza del fatto che pratichi danza orientale?
In America, sono molto sorpresi, mentre i miei parenti lo ignorano.

Come risponderesti a quello che affermano che la danza orientale non è un arte appropriata agli uomini?
Non vedo la danza orientale come una danza folkloristica. Quando si tratta di folklore gli uomini ballano con bastoni, le donne con le giare, per esempio, e queste situazioni non si possono scambiare, mentre la danza del ventre è un espressione dell'anima, è un improvisazione della danza dello spirito, e porta benefici psicofisici molto forti, quindi perchè negarla agli uomini?
Io la vedo in questo modo: Tai Chi dalla Cina, Yoga dall'india, Danza del Ventre dal Medioriente.

Qual'è il tuo consiglio a coloro che vorrebbero cominciare a ballare?
Se non avete altre esperienze di danza, cominciate con Yoga e danza moderna. Raccomando per la danza del ventre "Vinyas Yoga" e "Trance dance" .
Inoltre è molto importante ascoltare le composizioni delle canzoni classiche, sentirle con il proprio corpo. Non cominciare a ballare con le canzoni pop più recenti senza aver prima imparato i ritmi classici. Esiste un DVD chiamato "ASALA I & II", ascolterete il meglio della musica orientale classica. Inoltre, c'è anche un CD che si chiama "On fire" per danza del ventre.

Quando ti ho chiesto quale dei tuoi video preferisci, mi hai indicato quello in testa a questa intervista, qual'è il motivo?
Durante quel ballo sentivo di dare del mio meglio sul palco, e questo video in particolare è stato molto apprezzato dalla rete.

Un ultimo messaggio ai lettori
Ci sono tante persone a cui piace ciò che faccio, a tante altre a cui non piace ciò che faccio, quindi, io faccio ciò che mi piace.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ottime domande e ottima intervista. peccato che lui non stia in italia sennò sarebbe interessante fare uno stage con lui.